Il Museo dell'Arredo Contemporaneo

Il Museo Dell’Arredo Contemporaneo è stato fondato da Raffaello Biagetti nel 1988, con l’idea di rappresentare i momenti cruciali dell’evoluzione del prodotto industriale italiano ed internazionale, evidenziando le sfumature e i contrasti che hanno generato e consolidato l’idea contemporanea del Design. La struttura ospita una collezione di circa 300 pezzi tra mobili e lampade, in un arco temporale che va dal 1880 al 1980. Della selezione si è occupato Raffaello Biagetti con l’aiuto di Giovanni Klaus Koenig e Giuseppe Chigiotti, docenti presso la facoltà di Architettura di Firenze e di Filippo Alison, della facoltà di Architettura di Napoli.

Il progetto si rivelò essere estremamente innovativo per l’epoca e con un forte carattere didattico, in grado di guidare lo spettatore attraverso un viaggio immaginario nell’evoluzione della creatività applicata all’oggetto, in una sorta di equilibrio magico tra forma e funzione, tecnologia e nuove forme espressive.

La scenografia originale viene sviluppata a partire da un’idea di Piero Castiglioni, che immagina uno spazio completamente nero, un teatro nel quale gli oggetti sono illuminati come attori e ogni pezzo scelto viene posto su una pedana di cui Gae Aulenti decide proporzione e altezza a cui esporre le opere.

Il Padiglione

All’inizio degli anni ’90, Ettore Sottsass disegna insieme a Johanna Grawunder il padiglione di ingresso al Museo, realizzando un’architettura che ospita un mosaico di 45 mq realizzato appositamente. Sottsass è una figura molto importante per l’evoluzione del Museo ed inizia così un confronto continuo con autori e critici tra cui Ignazio Gardella, Dino Gavina, Lisa Ponti, Gaetano Pesce, Ron Arad e tante aziende che hanno contribuito alla realizzazione di un museo teatrale dove ogni palco è una scena, un capitolo di un libro in grado di restituire una visione omogenea, cronologica e puntuale sui principali protagonisti della storia.

Il progetto dell’ingrandimento del Museo già esistente ha tenuto conto non soltanto delle esigenze quantitative ma soprattutto della collocazione dell’edificio in un’area di campagna che mantiene ancora il verde, silenzi speciali, orizzonti lontani. Per questo abbiamo cercato di immaginare, vicino al luogo chiuso, un altro luogo aperto ed organizzato per poter raccogliere sensazioni e memorie che riguardano il luogo antico: abbiamo disegnato una specie di chiostro dove camminare e riposarsi o ricostruire nuove concentrazioni. - Ettore Sottsass

Futurarium

Con l’ampliamento dei primi anni Novanta, il museo diventa anche una scuola (denominata Futurarium, che ha avuto vita nell’anno 1995) portata avanti dai grandi nomi del Design che, durante i mesi estivi, soggiornano in città e lavorano insieme agli studenti e alle maestranze locali per creare oggetti d’arte che poi sono diventati parte integrante della collezione.

La personalità di Biagetti ha allargato i confini della città, e l’ha fatta conoscere a livello internazionale, al di là del ricco patrimonio storico-artistico.

Museo del Design 1880-1980

La collezione è un tesoro che Musei Italiani ha riscoperto e portato nel 2015 a Milano presso Palazzo Mezzanotte durante EXPO 2015, e nel 2021 nella prestigiosa Tsinghua University Art Museum di Pechino.

Scopri di più